La tendenza a sovranutrire chi ci  caro ha iniziato a farsi strada anche nei confronti degli animali, tanto che l’anagrafe canina di Torino ha lanciato l’allarme: 1 cane su 3 è sovrappeso!

Ma da cosa dipende in particolare questa impennata? e cosa si può fare per ridurre i rischi?

E’ vero che esistono delle razze più propense di altre a “mettere su peso” (il labrador retriever, il golden retriever ed il beagle tanto per citarne alcune) ma sovente la colpa è ascrivibile ai proprietari, che danno ai propri amici a quattro zampe premi, dolci, sfizi vari, e magari riducono (specie nei periodi caldi) le passeggiate.

Il risultato è che il cane accumula grasso che gli impedisce i movimenti e ne mette a repentaglio la salute (specie per i cani in età avanzata).

Il fenomeno

Stando ai dati forniti da Alberto Colzani, dirigente responsabile del Servizio Veterinario dell’ASL di Torino, è necessario intervenire velocemente per ridurre patologie e problemi che potrebbero insorgere

Come il diabete — precisa Colzani — per questo è importante intervenire in tempo. Per far dimagrire il proprio amico si deve unire una dieta corretta al moto. Lui potrà fare anche gli occhi dolci sotto il tavolo, ma non bisogna farsi intenerire

Il 40% dei cani sovrappeso è di taglia media, il 33% di taglia grande. Questo implica che molte di queste razze, la cui aspettativa di vita è inferiore rispetto ad altre, vede drasticamente aumentare la possibilità di una dipartita precoce. Si basti pensare che se il 31% dei cani di peso normale soffre di qualche patologia, questa percentuale cresce fino a raggiungere il 57% in quelli obesi.

Come intervenire

In linea di principio per riportare il proprio cane in forma basterebbe ridurre il “cibo spazzatura” ed i vari premi e riprendere le passeggiate, magari affiancate da alcuni esercizi specifici.

Purtroppo qui ci si scontra con due problemi collegati:

  • la scarsa capacità del padrone di apportare questo cambiamento
  • i problemi oggettivi del cane obeso di riprendere motilità

Esattamente come per le persone non si può pretendere che le abitudini cambino repentinamente, e se pensiamo che in questo caso le abitudini da cambiare sono di due esseri viventi, è facile capire quanto impegno sia necessario.

Cosa fare allora? Prima di tutto stabilire degli orari di uscita e regolare i pasti di modo da avere una chiara idea di quanto il nostro amico mangi al giorno.

Poi estendere man mano le attività (e variarle, così da non farle diventare routine) e sfruttare le caratteristiche di razza per renderle quanto più gradevoli possibile. Ad esempio, se il cane è un labrador retriever e lo portate a nuotare sarà molto più contento di fare attività rispetto a- ad esempio – cercare un tartufo.

E’ ovvio che questa generalizzazione vale fintanto che non abbiamo un cane con problemi oggettivi che richiedono un ambiente controllato e movimenti specifici!

Le soluzioni alternative

Se nonostante i vostri sforzi non siete riusciti a imporre una dieta o un programma di allenamento non disperate. Non siete da soli, tanto che sono nate delle strutture e delle figure professionali ad hoc.

Da qualche anno infatti è apparsa sul mercato una nuova figura professionale: il dog trainer.

 

Scopo di questo novello preparatore atletico è di rimettere in forma il nostro amico a quattro zampe fornendogli una dieta adeguata e un programma di allenamento adatto alle peculiarità di razza.

E dove portare il nostro amico ad esercitarsi? In una piscina! dove potrà fare acquagym muovendosi liberamente e salvaguardando legamenti e muscoli, specie se parliamo di un cane di una certa età o con problemi ossei.

 

Insomma: come abbiamo detto più volte il cane è a tutti gli effetti una responsabilità (oltre che un piacere) e pertanto va salvaguardato e curato nel migliore dei modi!

Inoltre fargli fare attività fisica potrebbe rivelarsi un ottimo – ed economico – modo per tenersi in forma!