Setter Inglese
Attivo e di buon carattere, è ottimo sia per il lavoro che per la famiglia
Le sue antiche origini risalgono addirittura al 1500, periodo in cui il conte Leicester adoperò il setter in battute di caccia. Successivamente, la sua particolare attitudine ad acquattarsi e strisciare in presenza della preda fu considerata una delle caratteristiche che interessarono Laverack a questa razza.Laverack, rimasto orfano a 14 anni, venne adottato da uno zio, ricco industriale di Manchester, che morendo, quattro anni dopo, gli lasciò in eredità un ingente patrimonio. Il giovane decise di abbandonare la carriera industriale, per la quale non si sentiva affatto portato, e si trasferì in campagna cominciando ad allevare cani.Nel 1825 acquistò dal reverendo Harrison una coppia di setters (Ponto e Old Moll), cui si aggiunsero poi altri due soggetti. Questi quattro esemplari, però, si dimostrarono poco prolifici e, a causa della loro consanguineità, eccessivamente nervosi.Purcell Llewellin, amico e collaboratore di Laverack, tentò di diminuire tali difetti mediante immissioni di incroci di setters provenienti da altri allevamenti (setter nero focati, setter irlandese). Nel 1865 cominciarono le field trials ed i setters iniziarono il loro galoppo verso il successo e la notorietà. Inizialmente però, in Italia, il setter Laverack venne osteggiato: era considerato troppo bello e armonioso; a quei tempi, infatti, il cane da caccia doveva essere - questa almeno era la concezione - robusto e basta.L'estetica non aveva alcun significato, anzi, proprio come accadeva per il setter, diventava una condanna. Il primo esemplare italiano esordì a Milano in una mostra del 1881 e successivamente, nel 1920, comparve il primo allevamento di setter in Italia. Il setter cominciò così ad acquistare notorietà e a diventare un soggetto apprezzatissimo.
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Testa
portata alta, lunga e ragionevolmente asciutta -
Testa - regione del cranio
Cranio: ovale da un orecchio all’altro, mostrando così una grande capienza cefalica. L’occipite è ben marcato
Stop: ben definito -
Testa - regione del muso
Tartufo: nero o fegato, a seconda del colore del mantello. Narici ampie.
Muso: moderatamente profondo e piuttosto quadrato; la sua lunghezza, dallo stop all’estremità del tartufo, deve essere uguale a quella del cranio, dall’occipite agli occhi.
Labbra: non troppo pendule.
Mascelle/Denti: le mascelle sono forti e di una lunghezza quasi uguale, con una perfetta, regolare e completa chiusura a forbice, cioè con gli incisivi superiori che ricoprono gli inferiori a stretto contatto e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle. E’auspicabile una dentatura completa.
Occhi: brillanti, dolci ed espressivi. Il colore va dal nocciola al marrone scuro; più gli occhi sono scuri, meglio è. Un occhio più chiaro è accettabile solo nei "liver belton". L’occhio è di forma ovale e non è sporgente.
Orecchi: di media lunghezza, attaccati bassi, cadono contro le guance con pieghe ben delineate. L’estremità è vellutata; la parte superiore è fornita di un pelo fine e serico. -
Collo
è abbastanza lungo, muscoloso e asciutto, leggermente arcuato superiormente (e nettamente delineato nella sua congiunzione alla testa).
Verso la spalla è più largo e molto muscoloso. Non ha mai giogaia né pelle rilassata alla gola, ma ha un aspetto elegante. -
Corpo
di lunghezza moderata
Dorso: corto e orizzontale
Rene: largo, leggermente arcuato, forte e muscoloso
Torace: ben disceso nella regione sternale; buona altezza e larghezza fra le scapole. Le costole sono rotonde, ampiamente cerchiate e le ultime costole si estendono bene indietro; cioè il cane ha una buona cassa toracica. -
Coda
inserita quasi sulla linea del dorso, di media lunghezza, tale da non sorpassare il garretto, non è né arrotolata né nodosa.
È leggermente incurvata o a scimitarra, ma senza tendenza a girarsi verso l’alto.
Le bandiere o frange pendono in lunghi fiocchi. Le frange partono generalmente un po’ più in basso dell’inserzione, e aumentano in lunghezza fino a metà della coda e poi, gradatamente, diminuiscono verso l’estremità.
I peli sono lunghi, brillanti, morbidi e serici, ondulati ma non arricciati. La coda è attiva e si muove come una frusta in azione; è portata in modo da non superare il livello del dorso
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Arti anteriori
Spalle: ben disposte all’indietro o oblique
Gomito: ben disceso aderente al corpo
Avambraccio: diritto e molto muscoloso con ossatura arrotondata
Metacarpo: corto, forte, rotondo e diritto
Piedi anteriori: provvisti di buoni cuscinetti, saldi, con dita ben arcuate e chiuse, protette dal pelo che cresce negli spazi interdigitali -
Arti posteriori
gli arti posteriori sono molto muscolosi, compreso le gambe; sono lunghi dal bacino al garretto
Coscia: lunga
Ginocchio: ben angolato
Garretto: non inclinato in fuori né in dentro; è ben disceso
Piedi posteriori: provvisti di buoni cuscinetti, saldi, con dita ben arcuate e chiuse, protette dal pelo che cresce negli spazi interdigitali -
Andatura
Movimento libero e aggraziato, che suggerisce velocità e resistenza.
I garretti si muovono liberamente, rivelando la potente spinta data dal posteriore.
Visti da dietro, l’anca, il ginocchio e i garretti sono sulla stessa linea. La testa è naturalmente alta. -
Mantello - pelo
a partire dalla regione posteriore della testa, a livello degli orecchi, è leggermente ondulato ma non arricciato, lungo e serico, ciò che è caratteristico del setter.
Le culotte e gli arti anteriori quasi fino ai piedi sono ben ricchi di frange -
Mantello - colore
bianco e nero (blue belton), bianco e arancio (orange belton), bianco e limone (lemon belton), bianco e fegato (liver belton) o tricolore, cioè blue belton focato, o liver belton focato, questi senza pesanti chiazze di colore sul corpo; la moschettatura (belton) su tutto il corpo è preferita.
NOTA DELLA COMMISSIONE DEGLI STANDARD
"Belton" è il termine speciale impiegato per descrivere la moschettatura caratteristica del mantello del Setter Inglese. Belton è un villaggio del Northumberland. Questo termine è stato creato e diffuso dal libro sul Setter Inglese scritto da Mr. Edward Lavarack, l’allevatore che ha esercitato una predominante influenza sull’aspetto attuale della razza. -
Taglia
Altezza al garrese: Maschi 65 a 68 cm ; Femmine 61 a 65 cm -
Difetti
qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato come difetto e la severità con cui verrà penalizzata deve essere proporzionata alla sua gravità e ai suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane, e sulla sua capacità a svolgere il suo tradizionale lavoro. -
Difetti eliminatori
- Cane aggressivo o eccessivamente timido
- Qualsiasi cane che presenti evidenti anomalie d’ ordine fisico o comportamentale, deve essere squalificato