Abbiamo già parlato diffusamente della capacità dei cani – opportunamente addestrati – di aiutare un malato a prevenire o anticipare una crisi. Tra i casi più noti abbiamo visto come un cane è riuscito per ben due anni a salvare la propria padrona dalle crisi glicemiche, ma anche di quali sono le malattie che i cani riescono a fiutare.
Quel che sta alla base di una simile capacità è l’olfatto del cane da un lato e il cambiamento che si produce nel corpo dall’altro. Seppure minimi, i cambiamenti che precedono una crisi determinano il rilascio di sostanze che mutano l’odore tipico della persona. Se opportunamente identificato l’odore che si produce questo può quindi essere isolato e utilizzato per addestare un cane.
Partendo da quest’idea un team di ricercatori francesi dell’Università di Rennes ha codotto uno studio su 5 cani ai quali sono stati sottoposti diversi capi contenenti odori olfattivi; in alcuni casi questi capi erano impregati dell’odore “a riposo” del soggetto, in altri dell’odore successivo ad un’attività fisica e ne restanti dell’odore conseguente ad ua crisi epilettica.
Lo scopo dello studio era quello di capire se i cani potessero identificare l’odore caratteristico della crisi epilettica, e 3 di loro sono riusciti a farlo in tutti i casi, mentre gli altri hanno identificato il capo corretto due volte su tre.
Questi primi risultati lasciano ben sperare i ricercatori, che stanno orientando le loro ricerche per determinare cosa modifichi l’odore del paziente al fine di isolarlo e poter quindi essere in grado di avvertirlo prima che la crisi epilettica ragiunga il culmine, così da permettergli di chiedere aiuto.
Il naso del cane potrebbe rivelarsi una volta di più un ottimo alleato nella lotta e prevenzione delle malattie, nonchè nel miglioramento della vita del paziente.
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