Chiunque abbia una cagnolina non sterilizzata vive con apprensione il periodo di estro, non tanto per le macchie che può lasciare in casa quanto per la possibilità che scappi per poi tornare in stato interessante.
Purtroppo è frequente che, vuoi per una disattenzione o per una vera e propria “fuga d’amore“, ci si ritrovi con un cane in dolce attesa. Ecco sorgere le classiche domande, prima tra tutte è la sempiterna “e ora che faccio?”
Le soluzioni sono evidentemente due:
- farle portare a termine la gravidanza
- interrompere la gravidanza
Entrambe le soluzioni hanno, come tutto, dei pro e dei contro. Cerchiamo di capire insieme quali sono le considerazioni che dovremmo fare per operare una scelta.
Perchè dovrebbe abortire?
Il problema principale, quando la cagnolina è in attesa, è legato ai proprietari che non vogliono (o non possono) gestire altri cuccioli e sono spaventati dal doverli dare ad amici, conoscenti o estranei.
Prefigurano una serie di problemi – sia durante che dopo il parto – ai quali preferiscono sottrarsi, e di conseguenza tendono ad optare per la scelta più semplice.
Normalmente questo è anche il momento in cui, su consiglio del veterinario, valutano seriamente la possibilità di sterilizzare il proprio animale domestico, fedeli all’adagio “se lo ha fatto una volta lo farà ancora”.
Insomma: in linea di massima l’aborto viene praticato più per comodità del proprietario che non per una reale necessità dell’animale, che invece potrebbe portare a termine la gravidanza senza problemi.
Quando si deve optare per l’aborto?
Esistono delle condizioni per le quali l’aborto risulta essere la soluzione da preferire, e sono principalmente legate alla salute della nostra amica.
Tra queste le più ricorrenti sono:
- Condizioni fisiche inadeguate; se ad esempio è una cagnolina già provata da una malattia, o che presenta una malformazione pelvica
- Estrema differenza tra la misura della cagnolina e del cane: in particolare se il cane è parecchio più grande, questo potrebbe causare durante dei problemi al momento del parto
Insomma: ricorrere all’aborto è di sicuro una scelta da prendere in considerazione al fine di salvaguardare la salute del proprio cane.
Entro quanto tempo può abortire?
La prima cosa da fare è quella di accertarsi che la cagnolina sia realmente gravida. Per farlo la cosa più semplice è quella di chiedere al proprio veterinario di fiducia un controllo.
Normalmente il veterinario effettuerà un’ecografia verso il 25° giorno. Se dovesse risultare incinta si avrà ancora tutto il tempo per procedere con l’interruzione di gravidanza, che verrà eseguita grazie a farmaci specifici.
Quanto costa farla abortire?
Altro elemento di cui solitamente si tiene conto è il costo per indurre l’aborto.
In parte dipende dal metodo utilizzato dal veterinario, ma in linea di principio si basa sul peso del cane. Quindi l’interruzione di gravidanza di un cane di stazza grande comporta un costo maggiore rispetto a quello operato su un cane di piccola taglia.
E’ legale?
Assolutamente SI!
Far abortire un cane è legale, ed è una pratica diffusa a patto che questo non metta a rischio l’animale. Pertanto, se dovesse essere in stato di gravidanza avanzata, il veterinario tenderà a scoraggiare l’aborto, che viceversa potrà essere eseguito se il cane abbia un concreto rischio di non sopravvivere.
Cosa succede dopo l’aborto?
Così come per qualsiasi intervento (chirurgico o farmacologico) esiste una fase post-trattamento, durante la quale il cane necessiterà di diverse attenzioni. Se ad esempio l’intervento è stato chirurgico necessiterà di antibiotici, mentre se si è optato per un intervento farmacologico le attenzioni dovranno essere diverse.
Quale che sia il trattamento adottato esistono pur sempre delle accortezze di carattere generale; un cane che ha subito un’interruzione di gravidanza dovrà essere tenuto in un ambiente pulito e tranquillo e sotto osservazione (specie se dovesse manifestare inappetenza o vomito).
I commenti più recenti